Gemellaggio musicale Thiene – Olomouc
Progetto “Crescere in musica”: quando i giovani scommettono sulla passione e sull’intelligenza.
Ai piedi del ritratto dell’arciduca Rodolfo d’Asburgo – allievo, amico, mecenate di Beethoven e dedicatario di numerose e importanti sue opere tra cui la Sonata Das Lebewohl, il Trio L’arciduca e la Missa Solemnis – nella magnifica Sala della Residenza Arcivescovile, uno dei più fulgidi esempi di quell’architettura barocca che Ripellino definì “il basso continuo” del panorama urbano ceco, si è tenuto venerdì 21 maggio il primo dei due concerti che, in un dittico ideale, hanno costituito il cuore del gemellaggio musicale in cui per la prima volta si sono unite la città di Thiene e quella di Olomouc (Repubblica Ceca).
I dodici giovani musicisti che hanno rappresentato l’Italia in terra morava – Alice Dalla Pozza, Ludovica Lanaro, Sara Strozzo, Sergio Sgarzani, Enrico Brazzale, Lisa Franceschetto, Alessandro Simoni, Alberto Brazzale, Marco Primultini, Sergio Gasparella, Claudia Pavone e Alberto Spadarotto – hanno effettivamente avuto la fortuna di vivere una esperienza umana e culturale unica, nell’omphalòs (ombelico) della Mitteleuropa, in una regione – la Moravia – che è stata ed è crocevia tra Occidente e Oriente, tra mondo germanico e russo, tra passato asburgico e caleidoscopio slavo, tra cristianesimo ed ebraismo.
Selezionati tra il ricco vivaio del progetto “Crescere in musica” – promosso dal Liceo “Corradini” di Thiene, ideato e coordinato dal professor Paolo Dal Balcon, sostenuto in particolare dal Presidente del Consiglio di Istituto, avvocato Roberto Brazzale, con il fondamentale coinvolgimento della scuola Media indirizzo Musicale “Bassani-Ferrarin”, dell’Istituto Musicale Veneto e dell’associazione culturale “Ludus Musicae” – i giovani interpreti hanno dimostrato di aver perfettamente inteso il senso profondo di questa esperienza, eseguendo con uno spirito e una sensibilità sorprendenti per freschezza e intensità un programma denso e articolato che ha regalato al numeroso pubblico, tra cui sedeva l’arcivescovo di Olomouc, Jan Graubner, momenti di bellezza e incanto: alla stupefacente Triosonata BWV 1039 di Bach, si sono alternate struggenti arie dalla Johannes Passion e dalla Cantata Ich habe genug; a brani strumentali e arie di Vivaldi e Marcello, emblematici esempi della raffinatezza melodica e arditezza armonica italiana, sono seguite pagine intime ed appassionate di Liszt e Chopin; e, infine, dopo il virtuosismo funambolico del concerto per violino di Bériot, la serata si è conclusa con alcuni celeberrimi duetti mozartiani dalle “Nozze di Figaro” e dal “Don Giovanni”, omaggio al compositore salisburghese che a Olomouc, giovanissimo, compose una delle sue prime Sinfonie.
Ed è apparso altresì straordinario che, in tempi di regionalismi e localismi diffusi, in un’epoca di omologazione in cui paradossalmente la chiusura generata dalla paura sembra avere il sopravvento sullo scambio e sull’arricchimento reciproco, un piccolo gruppo di giovani che credono nel zusammenmusizieren (nel far musica insieme) abbia intuito – con insegnanti e genitori – che la scommessa delle nuove generazioni sta proprio nel dialogo delle intelligenze, nella conservazione e rivitalizzazione di ciò che di più bello e profondo hanno prodotto le culture e le civiltà.
Ma la serata ha avuto un significato e un valore ulteriori, assolutamente unici e irripetibili. Il concerto infatti è stato dedicato alla memoria del gesuita cardinal Tomáš Špidlík, recentemente scomparso, uno dei massimi conoscitori dell’Oriente cristiano, animatore dell’indipendenza ceca durante l’opprimente occupazione sovietica, guida spirituale di papa Giovanni Paolo II, figura di spicco della Chiesa Cattolica Romana, che proprio a Olomouc – ricordiamolo, uno dei più importanti centri universitari della Repubblica Ceca – ricevette nel 1997 una laurea honoris causa.
A rendere ancora più significativo l’evento, il ricavato della serata è stato raccolto dall’associazione “Amici di Velehrad” e interamente devoluto agli studenti del Ginnasio di Velahrad, presso il monastero che è una delle più importanti mete di pellegrinaggio della Moravia, luogo di divulgazione del Cristianesimo dai tempi dei santi Cirillo e Metodio, nel quale si era formato e aveva insegnato lo stesso cardinal Špidlík.
Il percorso del progetto “Crescere in musica”, dunque, dopo i concerti dedicati alla musica da camera del ‘700 e alle musiche del film Barry Lyndon di S. Kubrick, dopo gli intensi incontri con il grande violoncellista tedesco Julius Berger e col pianista veneziano Massimo Somenzi, non poteva concludersi in modo migliore, con l’auspicio che l’iniziativa possa ripetersi il prossimo anno e fornire esempio e stimolo per altre simili occasioni di incontro e dialogo fra culture, e nella prospettiva di far emergere e promuovere le migliori potenzialità intellettuali delle giovani generazioni.