«Fuori dall’euro non dall’Europa»
Perché vedere negativamente la fine della moneta unica? Uscire dall’ euro non significa uscire dall’Europa. «Tutti hanno interesse vitale alla comune area economica e sociale europea. Ma non è necessario avere la stessa valuta. Forse sarà l’occasione – spiega l’imprenditore Roberto Brazzale – per ripensare l’Ue, che oggi rischia di essere più un ostacolo allo sviluppo che un aiuto»
DI ELEONORA VALLIN
«L’euro di Maastricht è nato a immagine e somiglianza del marco e la Germania non accetta diventi cosa diversa, lo si sapeva dall’inizio. E’ una valuta che calza sulla Germania, la sua economia e le sue virtù. Non sulle nostre. Estenderlo all’Italia, senza verificare nei fatti la praticabilità di una preventiva convergenza economica e sociale, è stato un azzardo. Chi ne capisce di finanza lo aveva già previsto dall’inizio, inascoltato. Gli olandesi non ci volevano nell’euro, siamo entrati per volontà della Germania, nell’ambito del coraggioso progetto politico della riunificazione e, non da ultimo, della volontà dei tedeschi di non abbandonare l’Alto Adige alla deriva mediterranea».